Vi siete mai chiesti come e quando ottenere il risarcimento per danni causati da grandine e maltempo? È il momento di approfondire.
I temporali estivi possono causare molti danni. Grandine, fulmini, allagamenti, seppur possono durare poco l’intensità non va sottovalutata e bisogna stare molto attenti a non farsi sorprendere all’aperto quando scoppia il finimondo. Oltre a mettere in pericolo le persone questi eventi atmosferici avversi possono rovinare auto e raccolti.
Temporali, fulmini, trombe d’aria, se ci si dovesse trovare all’aperto durante questi eventi bisognerebbe correre subito al riparo all’interno di un edificio oppure di un’automobile. In spiaggia si è molto esposti al pericolo così come in tutti i luoghi ampi, ci si deve allontanare da ombrelloni, canne da pesca e ogni oggetto con punta di medie e grandi dimensioni.
La rapidità con cui si agisce è fondamentale. Bisogna stare anche lontani dall’acqua per evitare una folgorazione indiretta ed evitare di salire su barche e canone riparate, non offrono protezione. Conoscere queste informazioni base è importante per proteggersi durate grandine e maltempo ed evitare incidenti. A volte i danni, però, non sono frutto di fatalità ma di una mancata manutenzione o di assenza di misure preventive in zone soggette a condizioni metereologiche avverse.
Il risarcimento è possibile quando si appura una responsabilità. Vale in ogni contesto, anche quello di fenomeni metereologici che causano danni. Chi ha colpa dei danni deve pagare, un principio molto semplice. A volte, però, stabilire a chi appartiene la responsabilità non è semplice soprattutto in caso di maltempo.
Gli enti territoriali saranno i primi ad essere accusati se non dovessero aver custodito e salvaguardato il territorio in modo adeguato. Il Comune, quindi, può essere accusato di omessa custodia e costretto a risarcire i danni causati dal maltempo. L’accusa si lega al concetto di ordinarietà. Il principio è che se una manutenzione corretta e una diligenza ordinaria avessero potuto evitare i danni allora l’ente che si sarebbe dovuto occupare di questo compito dovrà pagare il risarcimento.
Per procedere il cittadino dovrà scattare foto a dimostrazione del danno subito, della sua entità e della reale esistenza di un pericolo. Potrà portare anche testimonianze di persone che hanno assistito all’evento e alle conseguenze e qualora ci siano stati danni fisici bisognerà consegnare anche la certificazione medica attestante la necessità di cure. Potrebbe essere utile anche il verbale di accertamento della Polizia o dei Vigili. Una volta raccolta la documentazione (comprese le eventuali fatture delle spese) si potrà inviare il tutto tramite raccomandata A/R al Comune o consegnare a mano presso l’Ufficio Protocollo.
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