Le nuove norme riguardanti il bollo auto cambieranno diverse cose e modificheranno il modo e i tempi in cui dovrà essere corrisposta la tassa automobilistica.
Da anni gli italiani spingono affinché il governo prenda la decisione di eliminare la tassa automobilistica relativa al possesso del veicolo, magari trasformandola in una tassa di circolazione regionale, legata dunque ai consumi e al reale utilizzo del mezzo di proprietà, il che potrebbe modificate e di molto i costi durante l’anno.
La strada presa in tal senso è contraria al desiderio comune. Non solo il bollo auto non verrà eliminato, ma dovrà essere pagato in ogni caso, anche se il mezzo in possesso è l’unico a disposizione ed è necessario per lavorare e per la sussistenza del cittadino e della sua famiglia. Insomma non è stata scelta la via intrapresa con l’IMU, via che ha consentito chi è in possesso di un’unica abitazione (non di lusso) di avere il diritto di non pagare la tassa di possesso.
Se è vero che a differenza della casa, la possibilità di spostamento è teoricamente garantita dal servizio di mezzi pubblici, praticamente per com’è conformata l’Italia ci sono zone in cui affidarsi ai mezzi pubblici rende impossibile arrivare a lavoro agli orari d’ufficio, o addirittura impossibile giungere a destinazione.
Della questione si riparlerà in futuro, magari più avanti ci saranno collegamenti e servizi migliori che renderanno superfluo il possesso di un’auto, ma attualmente le modifiche vanno tutte a danno dei cittadini e diventano legge a partire dall’1 gennaio del 2026.
La prima modifica sostanziale al pagamento del bollo nel 2026 riguarda la data di scadenza. Se adesso varia in base al fatto che l’auto sia stata acquistata di prima o seconda mano, a partire dal prossimo anno questa differenza verrà annullata. Il bollo andrà pagato necessariamente entro la scadenza del mese successivo a quello di prima immatricolazione dell’auto.
In questo modo tutti gli automobilisti avranno a disposizione un modo chiaro e semplice per capire quando va pagata la tassa, poiché basterà andare a controllare il libretto di circolazione per scoprire il mese in cui l’auto è stata immatricolata per la prima volta e sapere quando è dovuto il pagamento.
A cambiare è anche la responsabilità del pagamento del bollo in caso di vendita nel corso dell’anno. Attualmente il bollo è sempre a carico di chi acquista l’auto di seconda mano, mentre a partire dal 2026 dipenderà dal mese in cui è stata venduta. Se l’auto è stata immatricolata a gennaio e l’auto viene venduta a marzo, il pagamento del bollo spetterà al venditore e non al compratore.
L’ultima modifica importante da conoscere riguarda la necessità di pagare il bollo anche nel caso in cui l’auto si trovi stabilmente conservata in un garage. Qualora il mezzo sia sottoposto a misure come il fermo amministrativo o il sequestro e dunque non possano essere utilizzate dal 2026 in poi saranno comunque soggette al pagamento della tassa.
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