Vuoi sapere quanto sole serve davvero alle erbe aromatiche per crescere bene? bastano poche regole e il tuo orto profumerà come non mai.
Le erbe aromatiche sono un po’ come quegli amici che ti risolvono la serata con una battuta brillante o un consiglio al momento giusto. Aggiungono quel tocco speciale a un piatto, trasformano una tisana in un momento di relax e profumano il balcone meglio di qualsiasi deodorante per ambienti. Non a caso, da secoli popolano orti, terrazzi e giardini di chiunque abbia voglia di portare un po’ di verde e sapore nella propria vita.
Coltivarle sembra un gioco da ragazzi: un vasetto, un po’ d’acqua, un angolino alla luce, ma la realtà è leggermente più complicata. Se ci si improvvisa giardinieri senza sapere cosa davvero serve a queste piante, il rischio è ritrovarsi con foglie mosce, piante smunte e odori che ricordano vagamente l’erba del prato tagliato.
C’è un ingrediente che più di tutti fa la differenza nella crescita delle aromatiche, non è né il terriccio speciale né il fertilizzante miracoloso: è il sole. Sapere quanto sole serve e dove posizionare le piante non è così scontato come si potrebbe pensare. Non basta metterle al primo spiraglio di luce che entra in casa, perché ogni specie ha le sue esigenze e c’è un tempo minimo di esposizione da rispettare se non si vuole buttare tutto all’aria.
Il luogo comune vuole che per far crescere bene una pianta basti farle prendere più sole possibile e in parte è vero, ma con le erbe aromatiche serve un po’ più di attenzione. Basilico, rosmarino, salvia, origano e timo, tanto per citarne alcune, hanno bisogno di almeno sei ore di sole diretto al giorno per svilupparsi come si deve.
Non è un consiglio da libro di giardinaggio, è una vera e propria legge non scritta del pollice verde: senza il sole giusto, il basilico diventa triste e la salvia perde carattere.
Se hai un balcone esposto a sud o un giardino che gode di una buona dose di luce fino al tramonto sei già a metà dell’opera, ma la posizione non deve essere solo luminosa, anche protetta. Il vento, infatti, è un nemico subdolo che secca le foglie e spezza i rami più delicati. Ecco perché scegliere un angolo riparato, magari vicino a un muro o tra due case, può fare la differenza tra un vaso che prospera e uno che fa pena.
Se invece la tua casa non è esattamente baciata dal sole non è il caso di disperarsi. Esistono piante più tolleranti come la menta, l’erba cipollina o il coriandolo, che sanno cavarsela anche con qualche ora di luce in meno, anche se il loro profumo non sarà mai intenso come quello di chi vive sotto il sole pieno.
Una piccola nota sul terreno: non deve essere pesante né trattener troppa acqua perché le radici odiano stare inzuppate. Meglio optare per un terriccio leggero, ben drenato e arricchito con un po’ di sabbia o perlite. Se al sole ci aggiungi anche un buon terreno e un pizzico di cura, in poco tempo avrai un angolo verde degno di un vero chef, e ogni volta che spezzerai una fogliolina potrai dire con orgoglio: questo l’ho coltivato io.
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