Una voce poco conosciuta della busta paga può aumentare lo stipendio e salvare le ferie. Ti spiego cos’è il superminimo e come può migliorarti il lavoro (e l’umore).
Certe volte le rivelazioni più interessanti arrivano davanti alla macchinetta del caffè. È proprio lì che una lavoratrice ha scoperto, grazie a una collega più informata, che stava perdendo un’occasione preziosa: poteva ottenere un extra in busta paga e non lo sapeva. Il bello è che questa piccola svolta ha avuto anche un altro effetto collaterale niente male: le ha salvato le ferie.

Sembra una di quelle cose che capitano sempre agli altri, ma in realtà riguarda molti più lavoratori di quanto si pensi. Il problema è che spesso, quando arriva la busta paga, ci si limita a guardare l’importo finale e a sospirare, senza badare troppo a tutte quelle voci misteriose che compongono la cifra.
Eppure, in mezzo a quei codici e sigle incomprensibili, si nascondono possibilità concrete. Una di queste si chiama “superminimo” e no, non è un superpotere anche se in certi casi funziona come tale.
Il “bonus nascosto” in busta paga: tutto quello che devi sapere sul superminimo
Il superminimo è in sostanza un’aggiunta allo stipendio base prevista dal contratto nazionale. Non c’entra con straordinari né con premi una tantum, è piuttosto una somma fissa che viene riconosciuta mese dopo mese e che può nascere per vari motivi: magari perché si svolgono mansioni più complesse, perché si hanno competenze particolari o semplicemente perché si è riusciti a strappare un buon accordo all’assunzione.

A volte l’azienda decide di premiare l’impegno senza che nessuno lo chieda, e in quel caso il superminimo arriva come una gradita sorpresa.
Non tutti i superminimi sono uguali. Alcuni sono “assorbibili”, cioè possono essere ridotti o cancellati nel momento in cui il contratto collettivo aumenta lo stipendio minimo. Altri, invece, sono “non assorbibili”, e in quel caso restano lì belli saldi anche quando arriva un aumento contrattuale. Ecco perché è fondamentale capire che tipo di superminimo si ha, sempre che se ne abbia uno, ovviamente.
Quello che molti non sanno è che il superminimo non è solo un’aggiunta sul momento ma incide su tutto il pacchetto economico: viene tassato come il resto dello stipendio, finisce nel TFR, si calcola nella tredicesima e nella quattordicesima se prevista, quindi pesa eccome.
E se da anni lo si riceve e l’azienda non l’ha mai toccato anche dopo gli aumenti? Allora potrebbe valere la regola del silenzio-assenso. In pratica, se nessuno ha mai detto nulla e si è sempre continuato a riceverlo, può diventare a tutti gli effetti non assorbibile, anche senza patti scritti.
Vale la pena dare un’occhiata più attenta alla propria busta paga. Non si sa mai che anche lì, nascosta tra cifre e codici, ci sia una somma extra che nessuno ti ha mai spiegato. E magari la prossima volta sarai tu a dare un consiglio prezioso davanti alla macchinetta del caffè.