Non buttare l’acqua del riso, vale oro e non lo sai: io l’ho riutilizzata così, sono invidiata da tutto il condominio

L’acqua del riso la puoi riutilizzare così: non buttarla via perché vale oro.

Dopo aver cucinato il riso, di sicuro come la maggior parte delle persone scoli l’acqua e la butti via. In realtà questo non è uno scarto ma si può riutilizzare in casa perché vale oro.

Mestolo con riso, acqua in ciotola
Non buttare l’acqua del riso, vale oro e non lo sai: io l’ho riutilizzata così, sono invidiata da tutto il condominio – royalfarm.it

Ci sono diverse leggende popolari sui benefici dell’acqua del riso e quindi, la prossima volta che prepari questo cereale, fai attenzione a non buttarla via così da sperimentare subito questo rimedio fai da te.

Come riutilizzare l’acqua del riso: vale oro

L’acqua del riso pare essere una soluzione naturale per nutrire le piante quindi funziona come concime alternativo a quelli industriali, confermandosi una scelta più sostenibile. Possiamo usare questa acqua proprio per annaffiare le piante, donando loro nutrienti essenziali per stimolare la crescita e rafforzare il terreno.

Scolare acqua del riso da una ciotola all'altra
Come riutilizzare l’acqua del riso: vale oro – royalfarm.it

Ma perché funziona? Alcune persone adducono queste proprietà agli amidi e minerali contenuti in questa acqua. Per altre persone, invece, l’acqua del riso andrebbe evitata perché può far insorgere problemi come muffe o cattivi odori. Sono i giardinieri a confessare la verità sull’acqua del riso. Questa contiene sostanze utili come vitamine del gruppo B, minerali e tracce di azoto che potrebbero aiutare le piante a crescere più rigogliose.

È proprio l’amido che fornisce energia ai microrganismi benefici del terreno, e permetterebbe di migliorarne la consistenza rendendolo più morbido e arieggiato. In questo modo il terreno diventerebbe più fertile, il che è utile per lo sviluppo delle piante in vaso o in aiuola. Ma c’è un ma: anche gli esperti invitano ad usare l’acqua del riso con prudenza perché, se è salata o troppo densa, rischia di soffocare le radici e di creare un ambiente favorevole a muffe e cattivi odori.

C’è anche chi suggerisce di diluirla ulteriormente per evitare concentrazioni eccessive. Quindi, la sua efficacia dipende molto da come viene usata e da come è: deve essere filtrata, senza sale, olio o condimenti, e usata entro poche ore dalla cottura per innaffiare una volta ogni tanto, alternandola all’acqua normale. Invece, va evitata se lasciata fermentare troppo a lungo e non va applicata in modo eccessivo perché potrebbe risultare dannosa anche per piante più resistenti.

Si tratta comunque di un fertilizzante naturale economico ed efficace che vale la pena provare, anche solo per vedere come reagiscono le piante. Con le dovute precauzioni e osservando eventuali reazioni, l’acqua del riso potrebbe rappresentare la svolta per la crescita delle tue piante.

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